tratto Da "Aeronautica" Novembre 1989:
ARMANDO PALANCA
Il Veivolo "AC2"
Non c'è uomo che, militando nelle file della nostra aviazione dal 1930 al 1970 non abbia conosciuto di persona, o almeno di nome, Armando Palanca, un tecnico di notevole talento giunto felicemente di recente al traguardo degli ottanta anni.
Nel formulare all'amico Palanca i più fervidi auguri, ci sembra doveroso ricordare in detta occasione - e siamo lieti di farlo - tal uni segmenti della sua vita completamente e meravigliosamente dedicata all' Aeronautica.
Arruolatosi nella R.A. il 6 febbraio del 1925 quale allievo motorista di volo, Armando Palanca viene assegnato nel giugno del 1926 all'8° Gruppo Caccia di Mirafiori, mettendosi subito in luce nel generale contesto dell'intenso lavoro di strutturazione ordinativa, tecnica, operativa e amministrativa che in quel momento l'aviazione militare, divenuta Forza Armata autonoma da appena un triennio, sta affrontando.
Trasferito nel 1928 al Reparto d'Alta Velocità di Desenzano sul Garda; congedato per fine ferma nel 1931 ed entrato a far parte del personale civile dell'Aeronautica con la qualifica di Capotecnico, egli è nel 1936 presso la Direzione delle Costruzioni Aeronautiche di Milano e nel 1938 in Brasile come istruttore degli equipaggi di tale nazione montati su "SM 79".
Richiamato, quindi, alle armi nel maggio del 1940 passa di incarico in incarico, tutti di grossa responsabilità, meritando si tra l'altro nel 1942 la promozione a Sottotenente del Ruolo Specialisti per merito di guerra.
Combattente della guerra di liberazione, Armando Palanca è, quindi, Sindaco di Appignano nel 1944-45 e, dismessa il 2 settembre del 1947, l'uniforme azzurra, è nominato, dapprima, Direttore Tecnico della "L.A.T.I." (Linee Aeree Transcontinentali Italiane) e, nel 1952, capo Servizio Tecnico operativo dell'" ALITALIA", che lascia venti anni dopo per raggiunti limiti d'età.
Rilevanti in ognuna di queste sue "tranches" aeronautiche i contributi dati da Palanca - e che noi qui riassumiamo - quale inventore e preparatore tecnico.
1926. Modifica, coronata da un pieno successo, al carburatore dei motori "Hispano-Suiza" installati su gli aeroplani "CR 1" e "AC 2".
1929. Invenzione di uno speciale apparato di "rinvio per comando direzionale", che verrà applicato ai velivoli ad alta velocità "M 39", "M 52", "M 67" e "MC 72".
1931. Brevetto di "perfezionamenti ai dispositivi di carburazione per motori a combustione interna" che saranno integralmente apportati al motore "Fiat A.S. 6" dell'idrocorsa "MC 72": apparecchio che doveva conquistare 1'8 ottobre del 1933 il primato internazionale di velocità sui 100 Km. (619,370 Km./h.) unitamente alla "Coppa Blériot" (619,374 Km./h. su un tratto di 327,616 Km.)e, i123 ottobre del 1934, il primato mondiale assoluto di velocità (709,209 Km./h.), con il M.llo Francesco Agello.
1932. Realizzazione, in collaborazione con il Col. Bernasconi, di un'elica "con fessure anticavitanti" per aerei veloci muniti di motori non predisposti per il comando variabile del passo dell' elica.
1936. Ideazione di un nuovo metodo (che, sotto il nome di "Drop", verrà adottato da tutti gli aerei del mondo equipaggiati con motori alternativi) per la perfetta regolazione del titolo di carburazione.
1937. Preparazione degli "SM 79" destinati alla gara internazionale Istres-Damasco-Parigi, vinta dall'Italia (l 0,20 e 30 posto) e alla quale, altresì, Palanca partecipa direttamente, al fianco del Magg. Lippi e del Cap. Castellani.
1938. Messa a punto dei tre "SM 79" che effettueranno il raid Roma-DakarRio de Janeiro e dei velivoli adibiti alla linea civile Roma-Siviglia-Villa Cisneros-Isola del Sole-Recife-Rio de Janeiro.
1939. Lavoro analogo a quanto sopra su un "SM 75 PD" che, al comando del Ten. Col. Tondi, si aggiudicherà il primato mondiale di distnza (Km. 12.935 coperti in 52 h. e 32').
1942. Controlli su un altro "SM 75 PD" che verrà impiegato per il volo Roma-Bengasi-Asmara-Roma,avendo per piloti il Col. Paradisi e il Cap. Magini - Idem sempre su un velivolo dello stesso tipo, utilizzato per un collegamento con il Giappone (equipaggio T. Col. Moscatelli, Magg. Curto, Cap. Magini, S. Ten. Mazzotti, M.llo Leone) sul percorso Roma-Saporoshie-Pao Tow Cen-Tokio-Pao Tow Cen-Odessa-Roma, e cui Palanca interviene di persona sino a Saporoshie, allo scopo di regolare in tale base russa, ma in mano tedesca, il titolo di carburazione con il carburante ivi esistente - Progettazione di uno strumento per aerei da caccia e d'assalto in grado di indicare istantaneamente al pilota i parametri ottimali per il comando del mezzo in qualsiasi condizione e a qualsiasi quota - Attività ispettiva presso le Ditte "Fiat", "Alfa Romeo" e "Piaggio" impegnate in un programma di sviluppo di motori d'avanguardia con compressore a più velocità e per il rilevamento in volo delle caratteristiche dei velivoli sperimentali.
AERONAUTICA
1943. Brevetto di uno speciale carburatore per motori "Fiat" e "Piaggio" montati su apparecchi da caccia e d'assalto - Collaborazione alla costruzione di uno speciale velivolo ("SM 95"), progettato per portarsi con un volo senza scalo sulla città di New York (missione, poi, abortita, per le vicende dell'8 settembre).
1946. Realizzazione, onde cercare di aumentare la quota di tangenza degli aeroplani da trasporto - come da richiesta del Capo di Stato Maggiore dell' Aeronautica, Gen. Aimone Catdi un dispositivo d'installazione dei turbo compressori degli aerei americani "B 24" (i noti "Liberator") sui motori di un "SM 82", che in un volo di collaudo raggiunse in atmosfera standard i 10,500 m.
1952. Elaborazione di un nuovo sistema per la pianificazione dei voli di linea dell'aviazione civile su qualunque percorso, a qualunuqe quota e alle condizioni della "massima efficienza globale", subito adottato dall'''Alitalia" .
Questo Armando Palanca. Una presenza aeronautica, per ben 47 anni, e durante i quali si è avuto il rivoluzionario avvento della propulsione areazione, di una straordinaria operosità, eccezionale genialità e sorprendente intuito; ed, in pari tempo, espressione emblematica dell'intera schiera dei nostri specialisti di volo e d'hangar che, per la loro capacità, creatività, impegno, tutto il mondo ci ha sempre invidiato e ci invidia.
Marco Tiberi
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