martedì 3 novembre 2009

Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”

Associazione Arma Aeronautica Monfalcone 30 ott. 2009

COMUNICATO STAMPA

Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”



Il 29 ottobre si è svolto a Ronchi dei Legionari il Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”, una storia aeronautica del mandamento monfalconese come indica il sottotitolo del Convegno che mette in evidenza come siano stati importanti i Cantieri aeronautici di Monfalcone (prima del CNT Cantiere Navale Triestino) e poi dei CRDA (Cantieri Riuniti dell’Adriatico) e poi quelli della Meteor che nel dopoguerra; per merito di Fulvio Lauri suo fondatore, per giungere ai moderni ed attualissimi aerei a pilotaggio remoto (APR) come ultimamente vengono definiti dal Ministero della Difesa. Il Convegno, organizzato dall’Associazione Arma Aeronautica di Monfalcone con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ed il sostegno della Società Aeroporto Friuli Venezia Giulia che gestisce l’aeroporto regionale, ha avuto un notevole successo di pubblico ma soprattutto un altissimo livello tecnico per relatori preparati sui vari argomenti in modo più che esaustivo.


Segno del grande lavoro organizzativo del direttivo presieduto da Col. Rino Romano che ha introdotto il convegno illustrandone i motivi storici e di cultura aeronautica che l’associazione promuove per orientare le nuove generazioni verso l’affascinante mondo dell’aria.
Dopo i saluti delle autorità presenti: il presidente dell’aeroporto Sergio Dressi, l’assessore alla cultura del comune di Monfalcone Prof. Paola Benes e del direttore del Centro servizi del Volontariato di Pordenon dott. Dario Mosetti, si sono alternati i relatori.


Primo relatore, il dott. Lamia, condirettore della rivista d’aviazione “Volare”, ha parlato della stori
a degli idrovolanti dei cantieri aeronautici di Monfalcone che sono stati anche il fulcro dello sviluppo della città, ne ha percorso il lungo sviluppo partendo da quelli realizzati dall’ing. Confluenti dei CNT (che erano imbarcazioni con le ali ) a quelli dell’ing. Zappata dei CRDA il quale, dopo il solo “501” a scafo centrale, progettò solo idrovolanti a scarpone (fra i quali il 511, considerato il più grande in questa configurazione realizzato in tutti i tempi) e gli aeromobili terrestri della serie 1000.



A seguire l’ing. Carlo Sardi, responsabile Sviluppo Business UAV della Selex Galileo, ha illustrato la storia degli arbori della Meteor ed a partire dagli anni 60 la nascita per l’Italia degli aeromobili senza pilota: i “drone” e gli “aerobersagli” della Meteor della quale la Selex Galileo costituisce il naturale proseguimento, antesignani degli APR o nel glossario universale RPV o UAV o UAS, con soluzioni tecniche per l’epoca decisamente avveniristici.
L’RPV, essendo un aeroplano vero anche se il pilota è a terra, segue lo stesso percorso di omologazione e di manutenzione degli altri aeromobili con pilota a bordo e necessita, quindi, di accurata ed attenta manutenzione ai vari livelli fissati dall’aeronautica militare che tenga conto non solo del velivolo ma anche del sistema di controllo a distanza. Tale materia è stata approfondita dal T.Col. Roberto Calligaris dell’Ufficio Tecnico Territoriale dell’A.M. mettendo in rilievo la notevole professionalità degli specialisti addetti a questi compiti.



Sempre l’ing. Sardi è poi intervenuto a definire nei dettagli sia tecnici che operativi della nuova generazione di aeromobili per la sorveglianza del territorio della Selex Galileo, che – nuovo marchio utilizzato da Galileo Avionica e Selex Sensors and Airborne Systems- per offrire al mercato un fronte unico di maggior peso nei settori dei sensori, dell’elettro ottica, della guerra elettronica e degli UAV tattici. Qui non si parla più di un “prodotto” ma di un insieme di prodotti che rappresentano un “sistema” che l’azienda, leader nei vari settori si presenta per la sorveglianza, protezione, inseguimento, puntamento con APR o RPV o con velivoli bersaglio. Attesa da molti la relazione del ten.pilota Alex Gulli, del 28 gruppo del 32 Stormo di Amendola che ha in dotazione il “predator”, il quale è intervenuto in maniera brillante, come peraltro in linea con gli altri relatori, sull’impiego operativo degli RPV in Afghanistan ed Iraq. Il giovane ufficiale, triestino, ha esposto con dovizia di particolari, in modo chiaro e preciso il tema assegnatogli che è stata accolta anche dai tecnici presenti con molta attenzione ma soprattutto con passione dai ragazzi di due classi della sezione costruzioni aeronautiche dell’Istituto Malignani di Udine giunti espressamente, guidati dall’ing. Quitadamo responsabile della sezione stessa. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la relazione dell’ing. Carmine Cifaldi dell’Enac di Roma sul futuro e le prospettive degli aerei senza pilota, una relazione molto attesa dagli addetti ai lavori che ha percorso il lungo iter di valutazione all’interno dell’ENAC, a partire dagli anni 90 e che dopo l’entrata in vigore di un’apposita legge sugli RPV agli inizi del 2000, sta accelerando il processo riguardante la concessione delle apposite licenze per questi mezzi aerei, che non sarà facile considerato le implicazioni tecniche, operative e legali insite nel sistema di controllo a distanza degli aeromobili senza pilota a bordo.

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