Associazione Arma Aeronautica Monfalcone 30 ott. 2009
COMUNICATO STAMPA
Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”
COMUNICATO STAMPA
Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”
Il 29 ottobre si è svolto a Ronchi dei Legionari il Convegno “Dagli idrovolanti agli aerei senza pilota”, una storia aeronautica del mandamento monfalconese come indica il sottotitolo del Convegno che mette in evidenza come siano stati importanti i Cantieri aeronautici di Monfalcone (prima del CNT Cantiere Navale Triestino) e poi dei CRDA (Cantieri Riuniti dell’Adriatico) e poi quelli della Meteor che nel dopoguerra; per merito di Fulvio Lauri suo fondatore, per giungere ai moderni ed attualissimi aerei a pilotaggio remoto (APR) come ultimamente vengono definiti dal Ministero della Difesa. Il Convegno, organizzato dall’Associazione Arma Aeronautica di Monfalcone con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ed il sostegno della Società Aeroporto Friuli Venezia Giulia che gestisce l’aeroporto regionale, ha avuto un notevole successo di pubblico ma soprattutto un altissimo livello tecnico per relatori preparati sui vari argomenti in modo più che esaustivo.
Segno del grande lavoro organizzativo del direttivo presieduto da Col. Rino Romano che ha introdotto il convegno illustrandone i motivi storici e di cultura aeronautica che l’associazione promuove per orientare le nuove generazioni verso l’affascinante mondo dell’aria. Dopo i saluti delle autorità presenti: il presidente dell’aeroporto Sergio Dressi, l’assessore alla cultura del comune di Monfalcone Prof. Paola Benes e del direttore del Centro servizi del Volontariato di Pordenon dott. Dario Mosetti, si sono alternati i relatori.
Primo relatore, il dott. Lamia, condirettore della rivista d’aviazione “Volare”, ha parlato della storia degli idrovolanti dei cantieri aeronautici di Monfalcone che sono stati anche il fulcro dello sviluppo della città, ne ha percorso il lungo sviluppo partendo da quelli realizzati dall’ing. Confluenti dei CNT (che erano imbarcazioni con le ali ) a quelli dell’ing. Zappata dei CRDA il quale, dopo il solo “501” a scafo centrale, progettò solo idrovolanti a scarpone (fra i quali il 511, considerato il più grande in questa configurazione realizzato in tutti i tempi) e gli aeromobili terrestri della serie 1000.
A seguire l’ing. Carlo Sardi, responsabile Sviluppo Business UAV della Selex Galileo, ha illustrato la storia degli arbori della Meteor ed a partire dagli anni 60 la nascita per l’Italia degli aeromobili senza pilota: i “drone” e gli “aerobersagli” della Meteor della quale la Selex Galileo costituisce il naturale proseguimento, antesignani degli APR o nel glossario universale RPV o UAV o UAS, con soluzioni tecniche per l’epoca decisamente avveniristici. L’RPV, essendo un aeroplano vero anche se il pilota è a terra, segue lo stesso percorso di omologazione e di manutenzione degli altri aeromobili con pilota a bordo e necessita, quindi, di accurata ed attenta manutenzione ai vari livelli fissati dall’aeronautica militare che tenga conto non solo del velivolo ma anche del sistema di controllo a distanza. Tale materia è stata approfondita dal T.Col. Roberto Calligaris dell’Ufficio Tecnico Territoriale dell’A.M. mettendo in rilievo la notevole professionalità degli specialisti addetti a questi compiti.
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