L’AEROPORTO DI GORIZIA RINASCE A NUOVA VITA
Nel prossimo settembre la città di Gorizia potrà riavere il suo aeroporto, quel “campo di volo” realizzato dagli austriaci nel lontano gennaio 1912 utilizzando un vasto terreno ai bordi della città, dove si svolgevano le manovre della cavalleria austro-ungarica. Le vicende dell’aeroporto sono state le più diverse: abbandonato dagli austriaci all’inizio del 1915 perché troppo vicino al confine italiano, fu riqualificato una diecina di anni più tardi per far posto alla 38^ Squadriglia del 21° Stormo Osservazione Aerea e divenne sede nel 1931 del 4° Stormo Caccia Terrestre contestualmente costituto e nel 1940 anche del Reparto Speciale Aero Siluranti poi trasformato in 1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti.
Dal 1940 fino al termine del conflitto fu utilizzato anche quale sede temporanea di altri reparti per giungere poi ai pesanti bombardamenti subiti dopo l’armistizio del 1943 che fecero molto vittime fra militari e civili della zona e danni alle infrastrutture sorte negli anni. Alle fine del conflitto, l’ampio spazio a disposizione fu fortunatamente lasciato a sé stesso anche perché sempre di proprietà del Demanio dell’Aeronautica Militare e nel 1947 ospiterà per un breve periodo i primi voli della neo costituita SISA Società Italiana Servizi Aerei di Trieste, mentre l’Aero Club Gorizia proseguirà la sua attività interrotta nel corso degli eventi bellici.
L’Aero Club Gorizia, che riprendeva quanto a suo tempo aveva fatto l’Aerocentro della RUNA, avrà una parte importante nella storia dell’aeroporto perché per molti anni sarà l’ultima risorsa per quel “campo di volo” che aveva visto nel suo cielo centinaia di aerei ed assorbi nel 1983 anche l’Aero Club di Trieste divenendo Aero Club Giuliano. Problemi di carattere logistico e pratico portarono negli anni successivi al progressivo rallentamento dell’attività di volo, che ebbe a comprendere anche i Corsi di Cultura Aeronautica della Aeronautica Militare negli anni ’60 e ’70 e la operatività di paracadutisti ed aeromodellisti.
Ora sembra proprio sia la volta buona con il fattivo intervento della giovane Associazione Dilettantistica Sportiva Transfrontaliera “Duca d’Aosta” che ha ricevuto la qualifica di Ente aggregato fdall’Aero Club d’Italia nell’aprile scorso, coadiuvata dalla “Pipistrel Italia” che costruirà in loco i prodotti del VDS della slovena “Pipistrel”. Primo atto la risistemazione dell’hangar “Geitwitz” che ceduto all’Italia nell’ambito dei rimborsi per i “danni di guerra” dal governo austriaco negli anni ’20 è stato il fulcro protagonista fino ad oggi delle vicende aeroportuali.
Il presidente dell’Associazione, com.te Fulvio Chianese, con l’aiuto del Consiglio direttivo si trova di fronte ad un impegno notevole per la miriade di adempimenti burocratici e tecnici da svolgere, è però convinto che tutto andrà nel migliore dei modi e ben presto - in settembre è prevista l’inaugurazione del “nuovo “ hangar”- il cielo dell’aeroporto sarà nuovamente da aerei , ultraleggeri ed aeromodelli con ritorno agli antichi splendori.
Carlo d’Agostino
Nella foto (Archivio Ass. Cult. 4° Stormo Gorizia)
Edifici ormai scomparsi: il grande (50 metri di altezza e larghezza) Hangar in ferro “Lancini” e la Palazzina Comando
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