lunedì 21 gennaio 2013

MEZZI A PILOTAGGIO REMOTO E AEROMODELLI di Carlo d'Agostino



MEZZI A PILOTAGGIO REMOTO E AEROMODELLI    


                                                                       

Alla fine dello scorso dicembre l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha inviato “a tutti i soggetti  interessati” una Circolare con la bozza di regolamento destinato ai  “Mezzi Aerei a pilotaggio remoto” che– una volta steso ed approvato nella forma definitiva - si applicherà a tutte le attività operative degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto , compresi  gli Aeromodelli radiocomandati, quelli in Volo Vincolato circolare e quelli in volo libero (servoassistiti o no).

Come indica la circolare, l’ENAC identifica gli “Aeromodelli”  come quegli aeromobili utiizzati esclusivamente per impiego ricreazionale e sportivo e comunque con un peso massimo al decollo contenuto entro i 20 kg. I mezzi impiegati e destinati all’impiego in operazioni specializzate sono definiti “Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto”.

Per quanto riguarda gli aeromodelli, essi non sono dotati di equipaggiamenti che ne permettano un volo autonomo e volano sotto il controllo visivo, diretto e costante dell’aeromodellista, senza l’ausilio di altri sistemi visivi. Si fa quindi riferimento, anche se non esplicito, ai nuovi sistemi di pilotaggio virtuale con caschi particolari che, una volta indossati, danno al pilota l’impressione di essere seduto sul suo aeromodello e pilotarlo come se stesse a bordo. Nel pilotaggio remoto classico  il pilota non “siede virtualmente” a bordo, pur disponendo di sistemi per il controllo e comando dell’aeromobile.

Dire che questa Circolare abbia scatenato una vera e propria bufera è poco, si potrebbe parlare quasi  di “tempesta perfetta”. Ma la bufera era prevedibile da tempo perché ormai la tecnologia ha raggiunto tali livelli da richiedere una precisa ed accurata regolamentazione, divenuta imprescindibile da quella dei “Mezzi a Pilotaggio Remoto” che sono stati inseriti nella revisione dell’art. 743 del Codice della Navigazione con l’avvento dei “Droni”. Sulla proposta di regolamento ci sono limitazioni che potrebbero danneggiare alcune categorie di modelli. Ad esempio in alcuni luoghi si fissa una quota limite di 50 m di quota di volo, ma sappiamo che i veleggiatori vengono trainati con un cavo lungo 50 m. Essi vengono sganciati in verticale (quindi a 50 m di quota) non appena una termica si fa sentire. In campo internazionale la massima quota di volo è quasi universalmente fissata in 400’ (120 m).

E’ sufficiente dare un’occhiata a You Tube digitando “aeromodelli radiocomandati” per poter vedere cosa riescono a fare gli aeromodellisti o di cosa possono disporre a suon di Euro, Dollari o Sterline: alta tecnologia elettronica, motoristica sempre più spinta (ci sono motori a scoppio che arrivano a 40.000 giri/min, motori a turbina e pulsogetti) e materiali di costruzione sempre più sofisticati.

A suo tempo sia l’Aero Club d’Italia sia la FIAM ( Federazione Italiana Aero Modellismo) hanno emanato delle norme di sicurezza, molto rigorose e mirate quelle della FIAM, che hanno sollevato critiche da chi si riteneva al di sopra di regole e norme che invece sono di notevole rilevanza a questi fini. Non dimentichiamo poi  che per le gare nazionali ed internazionali sono n vigore le normative della FAI Federazione Aeronautica Internazionale.

Ora, ecco l’intervento dell’ENAC, che si dimostra molto collaborativa con la distribuzione della bozza di regolamento. Esso invita esplicitamente tutti gli interessati a inviare alla stessa eventuali commenti ed osservazioni,  tramite un’apposita scheda allegata alla circolare stessa,  entro il 24 marzo del corrente anno.

Va sottolineata questa attenzione da parte di un Ente governativo nei confronti di un hobby rappresentato da alcune migliaia di appassionati (chi dice 6000, chi 20.000). Ci sono quindi le basi per raggiungere una soluzione ottimale. Un incontro dell’ENAC con la FIAM è avvenuto l’11 gennaio ed un altro è previsto con l’Aero Club d’Italia e gli operatori economici del settore  il 22 dello stesso mese. Sappiamo che vengono compilate le schede apposite  anche da altri enti o aeromodellisti singoli.



Carlo d’Agostino

Nella foto (F. Bugada) un aeromodello “maxi” nel corso di una recente manifestazione in Francia che rende l’idea di quello che vola oggi nei cieli europei

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