giovedì 9 gennaio 2014

“Ali infrante / Storie dimenticate della Regia Aeronautica” di Orazio Ferrara

“Ali infrante / Storie dimenticate della Regia Aeronautica” di Orazio Ferrara



Un libro che racconta di storie di uomini con le fascinose e belle mostrine della Regia Aeronautica. Di storie dimenticate e di ali spezzate. Come quella del pilota legionario e medaglia d’oro Federico Cozzolino, uno che suscita ammirazione per il non tirarsi mai indietro, costi quel che costi. Un gigante nella sua ora più tragica quando, ancora sanguinante per le gravi ferite riportate a seguito del lancio col paracadute, viene preso dai miliziani spagnoli ed egli non abiura la causa per cui combatte, pur di fronte alla minaccia dei fucili spianati. Abiura che gli avrebbe permesso di aver salva la vita. Anzi fa di più, testimonia la sua appartenenza col grido di Arriba Italia per meglio farsi comprendere e viene, all'istante, trucidato in spregio a tutte le leggi di guerra. Per sessantacinque anni Federico Cozzolino ha aspettato in silenzio in quella scarna tomba di un cimitero spagnolo. Ma troppo grande era l’amore per la sua terra ed infine è tornato finalmente a casa, avvolto in un tricolore a mo’ di sudario e  in un’atmosfera non greve né triste, ma di silenziosa gioiosità come si conviene per il ritorno delle spoglie di un coraggioso, mentre qualcuno riandava con la mente a versi già scritti un giorno lontano: com’aquila / con la fronte nel sole.

O come la storia del filosofo volante o del pilota matto ovvero di Vittorio Beonio Brocchieri, un pilota della Regia veramente fuor dall’ordinario. Filosofo, professore universitario, scrittore, giornalista, pilota d’aerei, trasvolatore, capitano della Regia Aeronautica, guerriero. D’altronde lui stesso si era definito uomo prismatico, sintetizzando così quel suo vivere pericolosamente tra mille luci e bagliori nell’azzurro dei cieli. Dunque un uomo d’azione e di pensiero al massimo grado. Una figura davvero dannunziana a tutto tondo. Fu nella guerra d’Etiopia che iniziò per Beonio Brocchieri la leggenda del pilota matto. E l’appellativo non gli fu affibbiato a caso da Indro Montanelli. In diuturna avanscoperta sulle ambe abissine, per segnalare, in collegamento radio, eventuali agguati alle nostre colonne in rapida avanzata. Azzardati decolli e rocamboleschi atterraggi su inesistenti piste, che gli costarono più di un velivolo malamente scassato. E veramente in quei momenti il coraggio rasentava la pazzia. L’azione lo coinvolgeva totalmente giorno e notte, eppure non si dimenticava affatto di scrivere intriganti corrispondenze di guerra per i suoi affezionati lettori del Corriere della Sera.

Ma il libro narra anche di figure che, pur non offrendo alcun episodio di eclatante eroismo, sono tutte intrise di quel silenzioso, quotidiano, minimale eroismo, quello più difficile da mettere in atto perché richiede una continua tensione ideale nella vita di ogni giorno. Come quella dell’ing. Michele D’Amico e del suo diario di guerra, quand’era, nell’anno 1943, giovane sottotenente della Regia Aeronautica di stanza all’aeroporto della Margana nella piazzaforte aeronavale di Pantelleria. Passato alla storia patria per la famosa frase Ma perché ci siamo arresi?, quando da Radioponte Pantelleria parlò col generale Monti del Comando Aeronautica Sicilia di base a Catania. Il D’Amico fu testimone chiave nel dopoguerra nel famigerato processo degli ammiragli contro lo scrittore Antonino Trizzino, reo di aver rivelato nel suo libro Navi e poltrone, tra l’altro, anche gli squallidi retroscena della resa di Pantelleria per viltà dei capi. Anche per merito suo quel processo diventò poi processo agli ammiragli, salvando il Trizzino da un’ingiusta condanna e ristabilendo così la verità storica.

Orazio Ferrara - Ali infrante / Storie dimenticate della Regia Aeronautica - IBN Editore, Roma, 2014
162 pp., con numerose foto, € 15

IBN Editore, Via dei Marsi, 57 - 00185 Roma, Tel & Fax: 0039 06 4452275 - 0039 06 4469828 - e-mail: info@ibneditore.it

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