Blog dedicato all'Aviazione Italiana Civile e Militare e alla Sua storia , un riferimento "giornaliero" (se possibile) al sito Aerei Italiani - http://www.aerei-italiani.net - articoli, convegni , mostre, esposizioni e quant'altro appassiona gli storici italiani e non. La collaborazione e' libera e gratuita mandatemi foto , testi , domande riguardanti il volo in Italia di ieri e di oggi e saranno pubblicati.
venerdì 29 novembre 2013
Riapre l'aeroporto di Gorizia - 28 novembre 2013
Gorizia 28 nov. 2013 – Comunicato
Stampa
RIAPRE
L’AEROPORTO DI GORIZIA
Con il
“Notam” dell’Enac, una sorta di “avviso ai naviganti”,
firmato il 28 novembre l’aeroporto di Gorizia riprende l’attività
di volo con l’autorizzazione agli aeromobili del VDS volo da
diporto o sportivo ed ai velivoli dell’aviazione generale di
utilizzare la pista 04-22 di 700 metri rimessa in efficienza a tempo
di record. A breve è confermata la sistemazione delle altre due piste con inaugurazione ufficiale entro la prima metà del prossimo
gennaio.
Un’operatività
che si deve in modo particolare ai dirigenti dell’Associazione
“Duca d’Aosta” che hanno creduto e credono nel futuro di un
aeroporto che ha avuto un importante ruolo nella storia
dell’aviazione del FVG. Ricordiamo che l’ASD “duca d’Aosta”
ha ricevuto la concessione demaniale dell’aeroporto, la
certificazione del servizio antincendio e la concessione dell’hangar
“Gleiwitz” che à stato a sua cura completamente restaurato.
L’hangar
che ospiterà la cerimonia del “taglio del nastro” nel prossimo
gennaio è pronto di d’ora ad ospitare gli aeromobili che potranno
operare da questo campo di volo. Grandi foto alle pareti ricordano la
38^ Squadriglia che vi ebbe sede ed è stato dedicato l’aeropittore
“Tullio Crali” che nei suoi quadri frequentò l’aeroporto e
ricordò Gorizia ed i suoi aeroplani.
Si sta
anche mettendo a punto l’operatività anche per i soci
aeromodellisti, numerosi e molto preparati, che potranno così
trovare un luogo adatto per i volo dei loro aeromodelli.
Addetto
Stampa C. d’Agostino
Nella
foto ASDT “Duca d’aosta” l’hangar Gleiwitz
giovedì 21 novembre 2013
Dal Brasile, nuovo record del mondo di parapendio per l'azzurra Nicole Fedele
Nicole Fedele, campionessa europea in carica e detentrice della coppa del
mondo di volo in parapendio, ha stabilito il nuovo record mondiale femminiledi distanza libera.
L'impresa è avvenuta nel nord est del Brasile, precisamente con decollo da
un pendio nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170
chilometri dalla capitale Fortaleza, ed ha impegnato la pilota friulana
oltre nove ore. Al temine Nicole aveva coperto 381 chilometri ad una media
di oltre 42 km/h, toccando 2787 metri di quota massima, in compagnia dei
grossi corvi che popolano questa regione.
Nicole Fedele, traduttrice di Gemona del Friuli (Udine), ha appena compiuto
29 anni e non è nuova a queste imprese. Lo scorso agosto insieme al suo
concittadino ed amico Arduino Persello, che insieme a Marco Zonca l'hanno
accompagnata in Brasile, stabilirono i record mondiali di andata e ritorno,
femminile e maschile, rispettivamente di 280 e 312 chilometri. I voli
avvennero tra Slovenia ed Italia con obbligo di ritorno al punto dal quale
erano decollati ed, ovviamente, senza mai posare i piedi a terra.
Come noto, il parapendio è un mezzo semplice e contemporaneamente esaltante.
Si sostiene in cielo sfruttando le correnti d'aria ascensionali generate dal
riscaldamento del suolo, che sono in pratica il suo motore e la sua benzina.
Il pilota lo conduce seduto in una selletta appesa alcuni metri sotto l'ala
ed a essa collegata tramite un fascio di cordini. Due di questi fungono da
comandi e permettono la chiusura di una semiala o dell'altra. Grazie a
queste operazioni il pilota dirige il mezzo, cercando di raggiungere una
buona quota per poi sfruttare l'efficienza dell'ala per avanzare a caccia di
nuove ascensioni e così via.
Ora Nicole Fedele pensa ad un nuovo record, quello cosiddetto "triangolo
FAI" dall'acronimo della Federazione Aeronautica Internazionale che
convalida i record di tutte le discipline aviatorie. Questo prevede di
decollare e raggiungere due punti sul territorio prima di tornale al punto
di partenza, in modo che il tracciato disegni, appunto, un triangolo con i
vertici il più possibile lontani tra loro. Se dovesse riuscire nell'impresa,
la friulana sarebbe la prima pilota a detenere contemporaneamente i tre
principali record di volo in parapendio, probabilmente meglio dei colleghi
maschi.
Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - skype: gustavo.vitali
sabato 16 novembre 2013
RESTAURATO L’HANGAR GLEIWITZ DELL’AEROPORTO DI GORIZIA . Novembre 2013
RESTAURATO L’HANGAR GLEIWITZ
DELL’AEROPORTO DI GORIZIA
C’era
una volta un campo di volo, così potrebbe essere riassunta con un
titolo “cinematografico” la storia dell’aeroporto di Gorizia,
realizzato sullo spazio adattato dall’Austria ad aeroporto
sussidiario a quello di Neustadt (vicino a Vienna) agli inizi del
1900. Un aeroporto che ha tutta una sua storia che si collega alla
storia di uno dei più prestigiosi Reparti di Volo della Regia
Aeronautica, il 4° Stormo Caccia Terrestre.
Ora,
dopo un lungo periodo di stasi e di abbandono durato anni, troppi
anni, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Transfrontaliera
“Duca d’Aosta” di Gorizia ha letteralmente preso in mano non
solo la situazione e con l’aiuto sostanziale, cioè economico,
della “PIpistrel Italia” e la preziosa collaborazione dell’Enac
(con il suo direttore Angelo Bonato) sta operando per il suo sia pure
parziale riqualificazione.
Molto
è già stato fatto, in particolare con il restauro dell’hangar
Gleiwitz, un manufatto che ha
tutto un suo percorso che vale la pena di ricordare in quanto non del
tutto conosciuto .
Nel
1920 nell’ambito dei rimborsi per danni di guerra il governo
austriaco cede all’Italia un certo numero di hangar tipo Troester e
Gleiwitz, alcuni dei Troester trovano allocazione in diversi campi
di volo (attualmente l’unico ancora esistente, debitamente
restaurato, fa parte del Museo dell’Aeronautica di Vigna di Valle)
mentre uno dei Gleiwitz fu assegnato all’aeroporto di Gorizia .
Venne smontato in Austria, caricato su un treno che si fermò lungo
la linea ferroviaria che ancora oggi corre di fianco all’aeroporto
e quindi ricollocato per ospitare nel 1925 la 38^ Squadriglia del 21°
Stormo Osservazione aerea. Della derivazione austriaca non c’era
alcun dubbio ed è risultata certa dai recenti lavori di
ammodernamento, che hanno fatto ritrovare fra le travi alcuni
frammenti di un documento in lingua tedesca, datato 1909.
L’hangar
fu utilizzato come abbiamo detto dalla 38^ Squadriglia e nel corso
degli anni fu sottoposto a lavori di sistemazione che comprese,
probabilmente intorno alla metà degli anni ’30, la ricopertura del
tetto in lastre di amianto che ha conservato fino a poco tempo fa,
quando a carico dell’Enac sono stati effettuati lavori di
esportazione totale e ricopertura in materiale inerte.
Il
1931 vede l’insediamento nell’aeroporto del 4° Stormo Caccia
Terrestre appena costituito a Gorizia, mentre nel corso degli anni è
sottoposto ad aggiornamenti con varie sistemazioni e che consentono
in esso la presenza di altri Reparti, fra i quali la Scuola
Addestramento Aerosiluranti. Dopo la dichiarazione di guerra
l’aeroporto fu sottoposto a incursioni alleate, che furono
particolarmente pesanti dopo il 1943 quando la zona costiera
Trieste-Monfalcone venne dichiarata “territorio tedesco” e
dall’aeroporto di Campoformido i nostri caccia iniziarono ad
intervenire per contrastare i bombardamenti alleati che colpivano
anche obbiettivi civili.
Nel 1944 con utilizzo di bombe a
frammentazione (probabile l’intenzione di non devastare il campo di
volo in modo pesante ed intervenire piuttosto su infrastrutture e
personale), comportò comunque danni. Il numero delle vittime non
fu inferiore a 150: 30 morti a Breg, frazione di Merna, 5 morti nella
vicina Orehovlje (Montespino) e altre vittime a Savogna e a S.Andrea,
frazione di Gorizia. Diversi feriti moriranno nei giorni seguenti a
seguito delle ferite riportate. L'aeroporto viene gravemente
danneggiato: le piste butterate dalle esplosioni, i tre hangar
Lancini della Caccia a sud del campo e la palazzina Comando
seriamente danneggiati, risultano colpiti anche l'hangar Lancini a
Nord ed alcuni edifici. Distrutti a terra o resi inservibili gli
SM.79 del Gruppo Aerosiluranti "Buscaglia" destinati alle
operazioni su Anzio e Nettuno e rimasti bloccati a Gorizia dal
maltempo sulla rotta appenninica. L’hangar fu in gran parte
risparmiato. Proprio durante la recente ristrutturazione sono state
ricoperte con il cemento le tracce di uno spezzone esploso sul
pavimento, mentre su una trave è ancora oggi visibile il colpo di
uno spezzone inesploso.
Nel
dopoguerra l’hangar venne preso in gestione dall’Aero Club
Gorizia e dotato di zona per l’officina ed alcuni locali per gli
uffici dell’aero club stesso e per un certo periodo l’aeroporto
abbia una sua vita operativa, sia pure ridotta, compresi i Corsi di
Cultura Aeronautica promossi dall’Aeronautica Militare negli anni
’60 e ’70. Per diverse vicende l’attività iniziò a diminuire
fino a scomparire in modo tale, che la zona intorno alle piste ormai
in disuso iniziò ad essere utilizzata per podismo, passeggiate col
cane, allenamenti. Tutti si dimenticarono di mettere i piedi su un
terreno aeroportuale, passato nel frattempo dal demanio aeronautico
al demanio civile ma sempre col vincolo di attività aeronautica.
Ora
si ricomincia con serietà di intenti e buona volontà del direttivo
dell’Associazione Transfrontaliera, con presidente il com.te Fulvio
Chianese, che entrato in Alitalia nel 1966 l’ha lasciata nel 1998
con al suo attivo abilitazioni su Caravelle
SE210, Douglas DC8, Douglas DC9, Douglas DC10, Boeing B727, MD80,
AirBus A300, Lear Jet LR25D, DASH8/300 (AirDolomiti), Mc Donnald
Douglas MD11. Con simili presupposti, siamo certi che il futuro
dell’aeroporto si presenta molto interessante.
Carlo
d’Agostino
Foto
d’Agostino Hangar Gleiwitz restaurato
domenica 3 novembre 2013
Mostra “Gabriele d’Annunzio Aviatore” - presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni di Trento
Mostra “Gabriele d’Annunzio Aviatore” - presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni di Trento.
La mostra, organizzata dalla Provincia autonoma di Trento e dal Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni nell’ambito delle iniziative culturali che il Vittoriale degli Italiani coordina in occasione delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, si avvale di importanti apporti da parte di diverse realtà del territorio trentino (MaRT; Museo Storico Italiano della Guerra; Fondazione Museo Storico del Trentino) e nazionali (Comune e AeroClub di Casale Monferrato; Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e Servizio patrimonio Storico-Artistico del Palazzo del Quirinale).
La mostra narra l’esperienza di aviatore di Gabriele d’Annunzio, a partire dai suoi esordi – con la partecipazione del Poeta al circuito aereo di Brescia, nel settembre 1909 – passando per le principali azioni aeree che lo videro protagonista durante la Grande Guerra, per terminare con il volo su Vienna dell’agosto 1918.
Per i suoi contenuti, la mostra “Gabriele d’Annunzio Aviatore” rappresenterà un prologo alla programmazione espositiva della Provincia autonoma di Trento per le prossime commemorazioni del centenario della Grande Guerra. La mostra ha altresì ottenuto il logo ufficiale delle commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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