venerdì 20 ottobre 2006

La Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia celebra i fasti delle Officine Meccaniche Italiane

COMUNICATO STAMPA

La Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia celebra i fasti delle Officine Meccaniche Italiane proponendo una ciclo di incontri dedicati alla storia dell’azienda. Il primo appuntamento a Reggio Emilia venerdì 20 ottobre 2006 sulle origini delle costruzioni aeronautiche.

Lo sviluppo del comparto ingegneristico nella città del Tricolore, nota ai giorni nostri soprattutto per il peso del settore meccanico, ha radici profonde e lontane tanto che la facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha voluto fermare il suo sguardo e onorare in maniera degna il prezioso contributo dato alla sua crescita da uno dei più affermati nuclei imprenditoriali, dedicando un ciclo di incontri alla storia delle costruzioni aeronautiche e ferroviarie, che portano il timbro delle Officine Meccaniche Italiane .

Si tratta di un appuntamento culturale interessante per gli appassionati, ma che si caratterizza anche come un momento di riflessione scientifica e tecnica per gli addetti ai lavori che continuano ad operare in questo importante settore, dove diventa strategica e fondamentale l’intensa e la sinergia con la ricerca accademica.

Ritengo che l’Università – afferma la prof.ssa Bianca Rimini Preside della Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - debba svolgere anche il ruolo di custode e memoria del passato. Gli incontri in programma sono organizzati allo scopo di testimoniare la continuità della tecnica a Reggio Emilia e ricordare quei prodotti dell’ingegno scaturiti da menti pionieristiche locali, che hanno contribuito a far conoscere la città nel mondo. Con questo vogliamo anche continuare a rafforzare il legame fra città e Università”.

La prima tappa propone un excursus su “Le costruzioni aeronautiche Reggiane” e si terrà venerdì 20 ottobre 2006 alle ore 17.00 presso il Padiglione Buccola della Facoltà di Ingegneria (via Amendola 2) a Reggio Emilia, facendo da apripista ad altri tre incontri.

La storia delle Officine Meccaniche Italiane entrarono a far parte del Gruppo Industriale Caproni alla fine del 1935, dopo aver operato fino a quel momento in svariate attività in campo industriale sotto il controllo statale. Come altre ditte italiane dell’epoca, si era già cimentata nella produzione aeronautica durante la prima guerra mondiale, producendo su licenza - nel periodo tra il 1917 e il 1918 - un contingente di bombardieri Caproni 600 HP. Con la fine della Grande Guerra cessò l’attività aeronautica delle , che riprese nel 1936 quando, per iniziativa del conte ing. Giovanni Caproni di Taliedo gli stabilimenti ripresero la costruzione del bombardiere veloce P 32 bis e del velivolo da primato Ca. 405 Procellaria. Nel 1938 la iniziò la costruzione di una serie di eccellenti caccia monoposto.

Le innovazioni tecnologiche conseguite in campo aeronautico sono innumerevoli: basti pensare al primo mezzo, quale il RE. 2000 costruito nel 1940, per arrivare ai giorni nostri con la costruzione di velivoli a guscio con ali stagne, ai radiatori intubati nell’ala, alla progettazione di aerei con propulsione a getto e di velivoli commerciali per il trasporto su rotte atlantiche.

Modena, 19 ottobre 2006

L’ufficio stampa

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